La “rivoluzione delle sciarpe rosse” di Pippo Callipo: “Sono un uomo libero che non si è piegato alla mafia, né a quella con la penna né a quella con la pistola. Cambiamo la Calabria”

callipo zingaretti reggiodi Walter Alberio – "L'obiettivo è dare alla Calabria un grande presidente". Il segretario nazionale del Partito democratico, Nicola Zingaretti, chiude a Reggio Calabria la campagna elettorale per le Regionali a sostegno di Pippo Callipo. Tante persone all'auditorium "Calipari" di Palazzo Campanella, colorato dalla sciarpe rosse, hanno voluto abbracciare la promessa dell'imprenditore: "Fare la rivoluzione". Insieme a lui, al tavolo, oltre al segretario dem, il commissario regionale del Pd calabrese Stefano Graziano, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, la 23enne Luana Franco, consigliere comunale di Caulonia, e l'imprenditore Nino De Masi.

Nel suo intervento, il segretario dem ha rivolto la sua attenzione al leader della Lega, Matteo Salvini, considerato il vero competitor delle Regionali, nonostante la candidata alla presidenza della Regione, Jole Santelli, sia espressione di Forza Italia. Per Zingaretti "la sfida è tra speranza e paura, tra chi vuole trovare le soluzioni per risolvere i problemi e chi, invece, quei problemi li cavalca per esaltare le paure e non risolvere nulla. Ma come stare in silenzio – ha tuonato ancora il segretario del Pd - o accodarsi al leader più estremista dal dopoguerra? Se vogliamo evitare l'invasione della peggiore destra in Calabria bisogna votare Callipo" ha sottolineato Zingaretti. "Callipo ha detto una cosa che mi ha colpito: 'Potevo stare a casa, ma ho deciso di lottare per fare in modo che nessun ragazzo o ragazza calabrese debba lasciare questa terra'. Questo è possibile farlo scegliendo Callipo e non regalando la Calabria a chi odia il Mezzogiorno".

Altra stoccata, poi, al segretario del Carroccio, protagonista negli scorsi giorni della "citofonata" ad un ragazzo tunisino in Emilia Romagna: "Salvini – ha detto Zingaretti – abbiamo anche noi alcune domande per te: dove sono finiti i 49 milioni di euro che la Lega dovrà restituire in 80 anni? Sei un privilegiato della casta".
"Noi – ha continuato – non vogliamo fuggire dalle nostre responsabilità, come fece Salvini lo scorso agosto, lasciando sulla testa degli italiani 27 miliardi e scappando dai disastri che quel governo aveva creato. Noi siamo quelli che hanno iniziato a tagliare le tasse sugli stipendi. E alla cultura dell'odio vogliamo rispondere con la speranza, portando avanti la lotta contro le mafie per permettere a chi apre una azienda di farlo da persona libera".

Gli imprenditori simbolo dell'antimafia che sostengono Callipo. A proposito di lotta alla 'ndrangheta, a sostenere Callipo, a palazzo Campanella c'erano Nino De Masi e Gaetano Saffioti, due imprenditori che vivono sotto scorta perché hanno deciso di ribellarsi alla sopraffazione mafiosa.
"Io sto con i calabresi veri – ha detto Saffioti - e Pippo Callipo lo è. Quindi io sto con lui". A fargli eco, De Masi: "In questi anni abbiamo delegato il nostro futuro. Abbiamo lasciato la Calabria a chi fa politica da 20 anni, a chi racconta le fiabe e ha lasciato che in questa terra la democrazia venisse violentata dalla criminalità organizzata. Questa è la città del filtro rosa del 'Modello Reggio' che ci ha lasciato povertà e disperazione. Abbiamo perso il sogno, ma adesso dobbiamo aprire gli occhi, dobbiamo riprenderci – ha aggiunto De Masi – la voglia di essere orgogliosamente calabresi. Noi i voti della 'ndrangheta non li vogliamo".

Falcomatà e l'abbraccio di Zingaretti per le Comunali 2020. "Dopo le Regionali, ci impegneremo a Reggio Calabria per sostenere la rielezione di un grande sindaco" ha detto Zingaretti rivolgendosi a Falcomatà. E' stato proprio il primo cittadino a fare gli onori di casa, con il suo intervento iniziale: "Ringrazio il segretario Zingaretti per avere deciso di chiudere la campagna elettorale qui. Questo è il segno di come il Pd e questo governo siano vicini al Mezzogiorno, a differenza di altri partiti come la Lega Nord" ha affermato l'inquilino di Palazzo San Giorgio. "Lo hanno detto apertamente – ha proseguito Falcomatà – che della Calabria non gli interessa nulla. Ci hanno chiamato parassiti e fannulloni per anni e adesso vengono a darci le ricette per risollevare la nostra terra. Non lo permetteremo mai. Non daremo la Calabria a chi vede questa terra come una colonia, a chi vuole cavalcare la paura con un atteggiamento squadrista e fascista".
Sulla stessa lunghezza d'onda Graziano, il quale ha sottolineato che la vera sfida è tra Salvini e Callipo, "perché la Santelli non si vede in giro". Secondo il commissario del Pd calabrese, l'idea del senatore leghista è quella di "invadere la Calabria" con le ricette proposte dai governatori del Nord.

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Callipo e "la rivoluzione delle sciarpe rosse". A chiudere la campagna elettorale delle Regionali è il candidato alla presidenza della Regione: "Io sono un uomo libero da sempre, che non si è piegato né alla mafia con la penna né a quella con la pistola. Ho avuto dalla mia parte la legalità, i carabinieri, le forze dell'ordine. Non è stato facile decidere di scendere in campo in una Calabria con tanti problemi, ma - ha spiegato Callipo – non sono riuscito a girarmi dall'altra parte. Scherzosamente dico che dovremo portarci il letto alla Regione, perché ci sarà tanto da fare. Non c'è più tempo – ha aggiunto l'imprenditore "re del tonno" - per la società calabrese. Dobbiamo fare la rivoluzione. E questa voglia di cambiamento l'abbiamo applicata fin dall'inizio, escludendo dalle liste persone che dicevano di avere pacchetti di voto, 5-6mila voti, ma che non si sposavano con la nostra idea di Calabria. Non ho promesso poltrone o assessorati a nessuno. I miei assessori dovranno essere competenti per il settore che dovranno seguire". 

Nel corso del suo intervento non ha risparmiato una stoccata a Salvini e un'altra a Berlusconi: "E' un pazzo che oggi viene a dirci che i giovani non devono fuggire dalla Calabria" ha detto Callipo riferendosi al leader del Carroccio. In riferimento alla battuta nei confronti della Santelli del presidente di Forza Italia, Callipo ha commentato: "I servizi sociali dovrebbero prendere dei provvedimenti. Promette qualsiasi cosa, dimenticandosi di aver governato il Paese per 20 anni".

In un sistema elettorale che non prevede il voto disgiunto (come in Emilia-Romagna) e in tempi in cui il vento delle destre continua a soffiare forte, la sfida dell'imprenditore si preannuncia in salita. Callipo si è detto comunque fiducioso, chiudendo questa campagna elettorale con le parole "amore" e "rivoluzione": "Il rosso di queste sciarpe che oggi indossiamo ha un duplice significato: quello dell'amore, l'amore che dobbiamo avere per questa terra; e rivoluzione, quella che faremo dopo il voto di domenica".