I rapporti di Alessandro Nicolò con la famiglia De Stefano

nicoloalessandroildispaccio13giu 500di Claudio Cordova - Negare, negare, sempre e comunque negare. Come abbiamo visto con riferimento ai suoi rapporti con gli uomini della famiglia Libri di Cannavò, la linea difensiva del consigliere regionale Alessandro Nicolò, coinvolto nell'inchiesta "Libro nero" della Dda di Reggio Calabria, è stata quella di sostenere l'assoluta mancanza di consapevolezza sul fatto di relazionarsi con uomini della 'Ndrangheta (leggi qui).

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Il medesimo canovaccio difensivo viene assunto da Nicolò con riferimento alla vicenda riguardante Francesco Chirico, cognato di Paolo e Giorgio De Stefano, potentissimi capi dell'omonima cosca di 'ndrangheta di Archi, ed anch'egli da ultimo rinviato a giudizio per il reato di associazione mafiosa. Già nell'inchiesta "Mammasantissima", poi confluita nel maxiprocesso "Gotha", emergevano i comportamenti di Nicolò in relazione al veemente tentativo, posto in essere dal consigliere regionale, di affidare a Francesco Chirico un incarico dirigenziale presso l'assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Reggio Calabria. Scelta, questa, ritenuta inopportuna persino dall'avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo (componente apicale della struttura "riservata" della 'ndrangheta), che – pur legato a Franco Chirico da un rapporto di amicizia – si rendeva conto di quanto potesse essere pericoloso attribuire quel ruolo ad un personaggio di tal calibro ("un carico da undici") nel panorama della criminalità organizzata reggina. L'insistenza con cui Nicolò, nonostante le obiettive controindicazioni che ne potevano derivare ("...può essere nell'occhio del ciclone per mille situazioni") aveva sollecitato la cooptazione del potenziale dirigente, appariva sospetta allo stesso Romeo. Questi invitava l'allora assessore Amedeo Canale (adepto di Paolo Romeo) ad interpellare Nicolò, affinché chiarisse quali fossero le reali ragioni che lo avevano indotto a perorare la causa del Chirico: "...«ti interessa a te per cristiano politico o di 'ndrangheta», «per questioni politiche o di 'ndrangheta»". Romeo, cui certo non mancava un'approfondita conoscenza delle più recondite vicende delinquenziali reggine, rilevava - dunque - che Nicolò fosse animato, più che da un patto di natura politica, da un accordo criminale 'ndranghetistico con il cognato dei boss De Stefano. Ciò anche in ragione dei modi perentori ["...come un pazzo, gridando davanti a ventimila cristiani (...) invasato... no... a tipo 'ndrangheta"] con cui Nicolò, rivolgendosi a Canale, aveva provato ad imporre il Chirico. Romeo, peraltro, concordava sul fatto che Nicolò – allorché aveva provato a far passare la scelta come una strategia politica legata agli interessi del partito Forza Italia ["...è una cosa di partito"] – aveva in realtà utilizzato un mero pretesto, per dissimulare gli interessi di 'ndrangheta che effettivamente egli aveva così coltivato. Romeo consigliava pertanto a Canale di mettere alle strette Nicolò, facendogli presente di aver ben compreso che quelle che spacciava per questioni politiche erano, in realtà, vili ed oscure trame criminali [" ...«non puoi fare il mafioso con me e parlarmi di mafia davanti... che lo sente la gente» (...) «vedevi come si metteva la coda in mezzo alle cosce e si stava zitto» (...) «lo devi indebolire sotto questo profilo e che sappia che tu lo hai cazziato perché ti ha parlato di mafia e di interessi oscuri e di trame che vuole ascrivere diciamo a scelte politiche di Forza Italia»].

Per gli inquirenti, la vicenda è sintomatica degli accordi stretti dal Nicolò con il "Gotha" della mafia reggina, ove si consideri che il "raccomandato", Francesco Chirico, non era un quisque de populo, ma un soggetto di rango criminale elevatissimo, in ragione del ruolo di primo piano rivestito nell'associazione mafiosa, delle altolocate parentele con gli storici boss arcoti e delle relazioni coltivate con i più influenti strateghi della 'ndrangheta. La spregiudicatezza dimostrata da Nicolò (che perorava accoratamente e reiteratamente la causa di Chirico, nonostante le sue notorie cointeressenze mafiose) per i pm antimafia Stefano Musolino e Walter Ignazitto non può che spiegarsi con l'esistenza di un inscindibile cordone ombelicale con i "piani alti" della locale criminalità organizzata, tale da indurre lo stesso Nicolò ad assumere un altissimo rischio (politico e giudiziario) pur di mantenere gli accordi e di procacciare un ruolo di responsabilità istituzionale al rappresentante delle cosche.

Anche in proposito, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Nicolò ha negato di avere mai percepito la caratura criminale di Franco Chirico, pur conoscendolo sin dalla più giovane età, quando aveva militato nella squadra di calcio di Archi, allenata dallo stesso Chirico e presieduta da un esponente di vertice della cosca Tegano (appartenente, com'è noto, al cartello destefaniano). Nicolò ha ammesso, comunque, di avere effettivamente perorato la causa del Chirico presso l'assessore comunale Amedeo Canale, asserendo – tuttavia – di avere così operato non per ragioni legate alla criminalità organizzata, ma per motivazioni squisitamente politiche (Chirico, funzionario comunale, si doleva di essere "vessato dalla sinistra"):

"IND. NICOLÒ -. No, perché... Franco Chirico lo conobbi quando io ho giocato a calcio e... fino a 18 - 19 anni, poi non continuai per (inc. audio disturbato) con gli studi. Franco Chirico è stato il mio allenatore di calcio e in quella esperienza io poi non frequentai il campionato per... per l'infortunio. Lo vidi... lo rividi per la prima volta dopo quel brevissimo periodo, perché io (inc. audio disturbato) dalla Fortitudo, che è una squadra che io frequentavo, voglio dire, all'Archi in prestito, dopo un paio di mesi ebbi un trauma e lasciai il calcio all'età di 18 - 19 anni, per continuare il mio percorso di studi. Poi lo rividi in Consiglio, quando divenni Consigliere Comunale, lo rividi quale funzionario, devo dire in Consiglio Comunale persona stimata per la sua professionalità.

G. -. Franco Chirico?

IND. NICOLÒ -. Sì, lo rividi in Consiglio Comunale...

P.M. DOTT. MUSOLINO -.Lo rivide in Consiglio Comunale come funzionario comunale, faceva questo lavoro.

IND. NICOLÒ -. Come funzionario, lui si occupava della Pubblica Istruzione. Poi io ricordo questo... questo particolare: riteneva di essere vessato, pertanto ci tengo a precisare non ho mai avuto rapporti elettorali con Franco Chirico, quindi...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Riteneva di essere?

G. -. Vessato.

IND. NICOLÒ -. Vessato politicamente dalla Sinistra, perché mi diceva (inc. audio disturbato) alla Destra, che siccome aveva i requisiti per una posizione, ci rappresentava a tutti, quindi veniva da noi della Destra, questa sua cosa. Io mi permisi di dire a... ad Amedeo Canale, che ricopriva quella carica assessorile, di valutare la sua posizione, dico: "Guarda, se ci sono le condizioni di legittimità, prendilo in considerazione", dice: "Ah, ora vedo, ora vedo, perché tutti dicono che hanno le condizioni", dico: "Verifica se ha le conduzioni di legittimità". Premesso che se... non era una richiesta, come ho visto tra... perché dovevo dare qualcosa, assolutamente, mi sono soffermato sulla sua... perché lo partecipava a tutti lui, "Io sono... ho votato..." e non è stato un mio elettore, tra virgolette, anche da... così come, ecco, così come...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Ma Lei sapeva chi era Franco Chirico?

IND. NICOLÒ -. No, mi creda, no. Guardate, se mi domandate...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Però, scusi, se Lei vive...

G. -. Non sapeva di chi era parente?

P.M. DOTT. IGNAZITTO -. Sembra che Lei vive sulla Luna!

IND. NICOLÒ -. Non ho sentito.

P.M. DOTT. MUSOLINO -.Lei va a giocare ad Archi, Chirico è l'allenatore...

IND. NICOLÒ -. Allora, io sapevo... ho giocato poco ad Archi, ho giocato due mesi.

P.M. DOTT. MUSOLINO -.S, quello che è, però dico...

IND. NICOLÒ -. Ma io no, non sape... mi creda, non sapevo chi era, non sapevo, ad Archi...

(...)

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Vive a Reggio Calabria, cioè a Reggio Calabria pure le pietre sanno chi erano i cognati di Franco Chirico.

IND. NICOLÒ -. Sì, sì, ripeto, un funzionario, Dottore, era un funzionario alla Regione... al Consiglio, per me è un funzionario al Consiglio.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Lei ragiona così, dice: "Per me è un funzionario, poi può essere chiunque".

IND. NICOLÒ -. Non può essere chiunque, per stare lì avrà vinto un concorso, altrimenti non può stare là.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Di solito, nei paesi normali funziona così, in altri contesti purtroppo, quali sono spesso i nostri, può anche non funzionare.

IND. NICOLÒ -. Io su questo... le chiedo scusa, lo seppi, poi non mi volete credere...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -. No, no, stiamo dialogando.

IND. NICOLÒ -. Se l'avessi saputo, avrei avuto anche... io, invece, quando giocavo a calcio là, ad Archi, il presidente della... della squadra era un tale Tegano.

P.M. DOTT. MUSOLINO -.Un tale.

IND. NICOLÒ -. Un tale Tegano.

P.M. DOTT. MUSOLINO -.Onorevole, come fa a dire "Un tale"?

IND. NICOLÒ -. Cioè dico Tegano, però... ma no...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -. Se dice "Un tale Tegano".

AVV. POLITI -.Aveva 18 anni.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Sembra che non vive a Reggio Calabria l'Onorevole, questo...

AVV. POLITI -.Ma certo che vive a Reggio Calabria.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.E no, dà questa sensazione.

(...)

IND. NICOLÒ -. Vi chiedo scusa, io sono andato a giocare e poi interruppi il rapporto... ma a 18 anni.

P.M. DOTT. MUSOLINO -. Andò a giocare in una squadra in cui presidente era Tegano e allenatore era Chirico.

IND. NICOLÒ -. Mi spiego, ma non...

P.M. DOTT. MUSOLINO -.E Lei non sapeva dove stava, questo ci sta dicendo.

IND. NICOLÒ -. Io andavo a giocare.

(...)

P.M. DOTT. IGNAZITTO -. Scusi, Lei quando ha saputo che Chirico è cognato dei... sa chi sono i De Stefano.

IND. NICOLÒ -. Sì, sì, notoriamente, dai fatti di cronaca, così.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Paolo De Stefano, ne ha mai sentito parlare?

IND. NICOLÒ -.Sì.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Don Paolino De Stefano.

IND. NICOLÒ -.Sì.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Quando ha saputo del rapporto di affinità esistente tra Franco Chirico e i De Stefano?

IND. NICOLÒ -. Ma guardi, io di questo ne sono venuto a conoscenza dai fatti di cronaca.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Sì, questo l'ho capito, ma quando?

IND. NICOLÒ -. Adesso non ricordo quando...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Un mese fa, 20 anni fa?

IND. NICOLÒ -. No, quando... ecco, quando fu coinvolto Chirico e fu arrestato, lessi dalla stampa le motivazioni dell'arresto e...

[...]

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Lei disse a Canale che, diciamo, questa... questa promozione, chiamiamola così, di Chirico doveva essere inserita in un contesto di equilibri che riguardavano il suo partito?

IND. NICOLÒ -. Di equilibrio? Ho detto un'altra cosa.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.E ci spieghi.

IND. NICOLÒ -. Ho detto che ci dice Chirico che è vessato dalla Sinistra e che ha i titoli per poter... per poter legittimare la sua posizione. "Siccome- dice Chirico - mi ha vessato al Sinistra...".

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.E come l'avrebbe vessato 'sta Sinistra?

IND. NICOLÒ -. Non lo so.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Quindi Lei si prende la briga di andare a sostenere la posizione di uno di cui non sa nulla, perché non ha preso nessuna informazione...

IND. NICOLÒ -. Ho detto di verificare.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.E a chi lo ha chiesto?

IND. NICOLÒ -. Ho detto: "Verifica".

AVV. POLITI -.A Canale.

IND. NICOLÒ -. A Canale, "Verifica se questo ha i titoli, perché dice di avere i titoli" e siccome andava a chiederci a tutti e io lo incontrai per strada, mi ricordo, dicendo: "Ah - dice - io, Dottore...".

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Canale racconta che Lei se la prese moltissimo e iniziò a gridare di fronte... è successo qualcosa con Canale? Cioè per quale motivo Canale... l'ha letta, no, la conversazione?

IND. NICOLÒ -. Sì, ma non... non... ho detto solo che è stato... no, non ci sono state urla.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Però dice che Lei, insomma, se l'è presa, l'avrà letta, insomma.

IND. NICOLÒ -. Sì, l'ho letta.

G. -. Si caratterizza per il suo comportamento scomposto, per avere tenuto la voce altissima.

AVV. POLITI -.Sì, l'ha definito come addirittura invasato, ne abbiamo parlato.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Di 'ndrangheta, qua dice che ha parlato a tipo 'ndrangheta, a tipo 'ndrangheta.

(...)

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Quindi non ci fu tra voi una lite successivamente.

IND. NICOLÒ -. Ma non... non scomposta, si è parlato normalmente...".

Stando alla ricostruzione difensiva, Nicolò – singolarmente ignaro (nonostante le comuni e risalenti frequentazioni) non solo del ruolo del Chirico, ma anche delle sue ingombranti parentele con il gotha della 'ndrangheta di Archi – si sarebbe preso la briga di aiutare il funzionario comunale, contrapponendosi al restio assessore Canale, senza conoscere nel dettaglio la vicenda sottostante e senza avere preventivamente appurato se le pretese dello stesso Chirico avessero un qualche fondatezza.

IND. NICOLÒ -. A Reggio Calabria, lo incontrai per caso. Tant'è che mi dice: "Voi di Centrodestra, così, così, sono vessato. Io ho questo diritto", lui si permise di rappresentarmi, anzi non lo vedevo da tempo, quella sua esigenza, rivendicandolo come legittimità e sostenendo che l'avrebbero vessato perché era di Destra.

AVV. POLITI -.Di Centrodestra.

IND. NICOLÒ -. Di Centrodestra.

AVV. POLITI -.Ora fermiamoci un attimo. Lei nella qualità di coordinatore provinciale del partito, nel momento in cui comunque Scopelliti è vincente, la coalizione di Centrodestra è vincente, che potere contrattuale aveva presso Amedeo Canale per perorare questa causa di Franco Chirico? Dico Lei cosa avrebbe potuto fare? Intanto Amedeo Canale è stato nominato Assessore come espressione del partito? L'ha indicato Lei? L'ha segnalato Lei? Cioè Lei, dico, si rivolge a Canale per perorare la causa di Franco Chirico, ma Lei che...

IND. NICOLÒ -. No, mi rivolsi a Canale...

AVV. POLITI -.Lei che potere contrattuale aveva su Amedeo Canale?

IND. NICOLÒ -. Nessuno.

AVV. POLITI -.Affinché si occupasse del problema di Franco Chirico?

P.M. DOTT. MUSOLINO -.Era della sua corrente?

IND. NICOLÒ -.No, non era...

AVV. POLITI -.E allora questo dobbiamo specificare, Dottore Nicolò.

IND. NICOLÒ -. E sto rispondendo.

AVV. POLITI -.E appunto, risponda. Quindi Lei...

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Perché, Canale che partito era?

AVV. POLITI -.Forza Italia, ma c'era...

IND. NICOLÒ -. Era della corrente....

AVV. POLITI -.Aveva la sua corrente.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Ma Lei dialogava direttamente con Roma, ha appena detto.

AVV. POLITI -.Esatto, sì.

(...)

AVV. POLITI -. No, no, no, no, qui dobbiamo rispondere alle domande, dobbiamo difenderci dalle accuse. Allora ritorniamo un attimino, Lei come coordinatore provinciale di Forza Italia, che poteri poteva avere su Amedeo Canale, su quella Giunta, su Scopelliti? Lei, ecco, aveva la forza contrattuale per sposare questa causa, quella di Franco Chirico, che non era cresciuto dal punto di vista dirigenziale perché non avrebbe mai votato Centrosinistra?

IND. NICOLÒ -. C'era... c'era quel ruolo...

AVV. POLITI -.No, dico Lei mi deve rispondere...

IND. NICOLÒ -. Che non veniva riconosciuto.

[...]

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Scusi, il coordinatore provinciale di un partito che fa? Se non può dialogare con l'Assessore...

IND. NICOLÒ -. Nulla.

P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Niente, è una figura...

IND. NICOLÒ -. All'epoca con Scopelliti non avevo potere.

Sull'ex forzista oggi in Fratelli d'Italia, potrebbero pesare anche i rapporti con la consuocera dell'avvocato Giorgio De Stefano, il "massimo" della 'ndrangheta reggina.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Nicolò ha infatti ammesso di avere inserito nella propria segreteria anche Anna Maria Martino, consuocera di Giorgio De Stefano

Quest'ultimo, com'è noto, è personaggio di elevatissimo spessore criminale, stratega della più potente cosca di Archi e vertice della componente riservata della 'ndrangheta reggina. Già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo "Olimpia", è stato da ultimo condannato in primo grado (in esito a giudizio abbreviato) alla pena di 20 anni di reclusione nell'ambito del processo "Gotha".

L'indagato Nicolò non ha potuto negare di avere selezionato la Martino tra i dipendenti del Consiglio regionale per inserirla all'interno dell'entourage dei suoi più stretti collaboratori (gratificati da apposita indennità funzionale), pur sostenendo di avere appreso solo successivamente della sua ingombrante parentela ed asserendo che la stessa era stata segnalata in contesti estranei a quelli della criminalità organizzata [P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Senta, Lei la Martino la conosce? IND. NICOLÒ -. Sì, lei era una dipendente del Consiglio Regionale. P.M. DOTT. IGNAZITTO -.E perché giusto lei non l'ha menzionata? IND. NICOLÒ -. Allora... P.M. DOTT. IGNAZITTO -.È una dimenticanza? IND. NICOLÒ -. No, adesso, sto parlando della struttura adesso, lei curava i rapporti del segretariato con la Presidenza del Consiglio, Anna Maria Martino,veniva dalla... dalla... e mi fu segnalata dal... dalla zia di mia moglie. P.M. DOTT. IGNAZITTO -.E neppure su di lei si è informato su eventuali parentele. IND. NICOLÒ -. Guardi, questo l'ho scoperto pure dopo. G. -. Ah, è proprio sfortunato AVV. POLITI -.Ma chi, Anna Martino? IND. NICOLÒ -.Sì. AVV. POLITI -.Non è la moglie di un funzionario dell'Inail? IND. NICOLÒ -. È la moglie del Dottore Scortecci. AVV. POLITI -.E va beh, ho capito che è la moglie del Dottore Scortecci. P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Ma ha rapporti pure con qualcun altro? IND. NICOLÒ -. Ho saputo... ho saputo... scusate, ho saputo... ho saputo dopo... ho saputo dopo che lei... (...) Ho saputo dopo che era sposata con il figlio della... il figlio dell'Avvocato... poi ho saputo anche... (...) dell'Avvocato De Stefano. AVV. POLITI -.Ma non ho capito, Anna Martino... IND. NICOLÒ -. Non Anna Martino, la figlia. AVV. POLITI -.La figlia di Anna Martino... IND. NICOLÒ -. È sposata... (...) P.M. DOTT. IGNAZITTO -.Cioè è la consuocera di Giorgio De Stefano questa persona? IND. NICOLÒ -. Era, perché si sono separati adesso (...) Anna Maria Martino le dico è... lei veniva dall'Agenzia delle Entrate al Consiglio Regionale, ebbe altre esperienze di segreteria. Io... mu fu segnalata come persona preparata, come persona... dalla zia di mia moglie (...) Tina Strati, che era vice direttore della banca, mi disse: "Guarda, prenditi questa, che questa è brava, brava, brava, ti può dare una mano d'aiuto". Io verificai la sua professionalità sul campo, ebbi modo di riscontrarla".