“Imponimento”: l’ex presidente della Provincia di Vibo, De Nisi: “Ho sempre combattuto contro la ‘ndrangheta”

"Ho appreso dalla stampa che in relazione a tornate elettorali per il Comune di Filadelfia e per la Provincia di Vibo Valentia risalenti, comunque, nel tempo (ultima elezione a Presidente 2008) vi sarebbe tale collaboratore di giustizia Giovanni Angotti che avrebbe dichiarato che sarei stato sostenuto dalla cosca Anello. La vicenda si inquadra nell'ambito dell'operazione 'Imponimento' e non sarei, comunque, a detta della stampa indagato. Sono rimasto basito dalla diffusione di tali notizie del tutto prive di qualsiasi possibile indizio di fondamento e che contrastano con il mio impegno pubblico".

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Lo afferma, in una nota, l'ex sindaco di Filadelfia e ex presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi. "Pertanto - prosegue - In data odierna ho trasmesso una nota alla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro e alle Procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme nella quale sottolineo di non avere mai avuto alcun contatto con tali esponenti e ripercorro in breve solo alcune azioni che mi hanno visto, appunto, contrapposto a tale organizzazione sia sul piano amministrativo che giudiziario. In tale nota rilevo, altresi', che le dichiarazioni di tale Angotti, riprese dalla stampa, e che non ho mai conosciuto di persona, sono del tutto infondate ed ampiamente contraddette da atti e fatti. Ho evidenziato tra l'altro come questi venne arrestato all'epoca, nel 2008, per maltrattamenti e violenze ai propri familiari ed estorsione nei confronti del suocero ed allontanato da Filadelfia. La famiglia in tale vicenda trovo' sostegno e supporto nella mia persona e in quella degli amministratori comunali. In tale nota ripercorro, inoltre, in sintesi il mio impegno amministrativo negli anni caratterizzato dall'assenza di qualsiasi macchia giudiziaria. Ho allegato in tale nota le pronunce favorevoli nei miei confronti da parte dell'autorita' giudiziaria che riconosce la correttezza del mio operato amministrativo allorquando e' stato messo in discussione".

"Ho concluso - termina De Nisi - chiedendo di essere sentito dall'Autorita' giudiziaria, nei confronti della quale esprimo i miei sinceri ringraziamenti per quanto pone in essere in questo difficile contesto, e ho confermato a tutela dei miei diritti ed interessi come miei difensori gli avvocati Franco Giampa' e Antonio Mazzone".